La S.L.A. è una malattia neurologica poco conosciuta che colpisce un numero sempre maggiore di persone ogni anno.
Attualmente in Italia circa mille persone l’anno contraggono tale malattia. La S.L.A. non dipende da una singola causa,e per questo va affrontata contemporaneamente sia a livello fisico-organico che su quello psicologico.
Pur essendo provocata da processi degenerativi organici, può ricevere sostegno nel suo sviluppo da una dinamica psicologica concausale, simile a quella psicosomatica (problemi psicologici che producono tensioni e vanno a scaricarsi sul sistema nervoso ed in alcuni organi del corpo), oppure come avviene nei processi iniziali più tipici delle malattie su base auto immunitaria.
La diagnosi precoce psicologica ed un pronto intervento psicoterapeutico centrato sulle caratteristiche del paziente e della malattia, divengono pertanto il prezioso ed insopprimibile ausilio delle cure medico-farmacologiche nel malato di SLA, anche con particolare riguardo verso tutti i disturbi di origine psicosomatica.
Per affrontare l’ipotesi causale psicologica posta all’interno di un ventaglio di concause, si stanno svolgendo studi, ricerche e sperimentazioni avanzate, in molti centri del territorio nazionale, fra le quali quelle condotte dal Centro Umanistico di Solidarietà di Ciampino.
Le persone che soffrono di nevrosi, presentano spesso sintomi psicosomatici correlati ad un quadro clinico più complessivo e non isolati.
Mentre le tecniche psicoterapeutiche sono tante quante le scuole di pensiero che le esprimono, l’inquadramento metodologico integrato proposto dall’autore si presenta come un’innovazione operativa, poiché viene postulata la presenza di una struttura profonda chiamata Sé-ontologico (OntoSè), distinto dal Sé mentale della psicologia tradizionale, il quale influisce notevolmente sul mantenimento della salute e sullo svolgimento del programma di vita.
In base alle ultime scoperte confermative della fisica quantistica e delle neuroscienze, il paziente psicosomatico non può più essere compreso nella sola dimensione mente-corpo, la quale non esprime del tutto la dimensione originaria dell’Essere che è ontologica. Pertanto sia la definizione del paziente stesso, sia le modalità di cura, devono conseguentemente cambiare.
Il testo fonde originalmente psicologia, scienza e filosofia, fornendo una nuova ed illuminante interpretazione delle cause originanti i disturbi, all’interno della dinamica esistenziale e del triplice rapporto fra OntoSè, mente e corpo, le componenti che costituiscono l’Essere e che debbono integrarsi con equilibrio in ogni persona. L’opera vuole dunque provocare il dibattito sul suo delicato contenuto, il quale supera ampiamente quanto il titolo riesce intanto ad annunciare.